Marcoz afferma che

Quando gioco a scacchi divento crudele. Non sono io ad essere crudele, è la natura del nobil gioco ad essere tale. Credo che questo valga pure per la dama e per le sue infinite varianti… Dedico al fiancheggiator cortese questa partita nella quale il Bianco si mette nei guai da solo e subisce un crudele scacco matto.

[Site “www.scacchisti.it“]
[Date “2011.08.27”]
[Time “07:37:33”]
[TimeControl “900”]
[Event “null”]
[ECO “?”]
[White “scac del mat”]
[Black “jazztrain”]
[Termination “checkmate”]
[Result “0-1”]

1. e4 e5  2. Nf3 Nc6  3. d4 exd4  4. Nxd4 Bc5  5. Nxc6 Qf6  6. f3 dxc6
7. Nc3 Be6  8. Bd3 Nh6  9. Qe2 O-O-O  10. Bd2 Rhe8  11. O-O-O Ng8  12. Rhf1 Ne7
13. e5 Qh4  14. g3 Qb4  15. Ne4 Qb6  16. Nxc5 Qxc5  17. b3 Qa3+  18. Kb1 Nd5
19. Bc1 Nc3+  20. Ka1 Qxa2+

49 pensieri riguardo “Marcoz afferma che

  1. Grazie per la dedica, naturalmente, anche se posso apprezzare ben poco, nel merito.

    Ma veniamo alla mia considerazione.
    Sapevo che, del gioco degli scacchi, si dicesse che è violento (Kasparov?) e non sadico (la crudeltà, infierendo e procrastinando scientemente la morte, questo è).
    Quindi, se io non elimino il mio avversario quando posso farlo (a meno che non si tratti, per ipotesi, di didattica), o non mi sono accorto dell’opportunità di farlo o provo piacere nel vederne prolungata l’agonia. Tertium non datur (oddio, come mi piace questa locuzione latina!).
    E io, istintivamente, ho già espresso quale delle due opzioni è stato il tuo caso.

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    1. 1) E’ vero, lo diceva Kasparov, gli scacchi sono un gioco violento;
      2) Sono un gioco crudele perché non devi avere pietà del tuo avversario e credo che il più spietato giocatore di tutti i tempi sia stato Bobby Fischer, un giocatore che non esitava a punire duramente gli errori degli avversari in apertura.;
      3) Nella partita che ho dedicato ad ARCI, lo stesso ARCI mi faceva giustamente notare che avrei avuto una via più breve per vincere, gli ho risposto che avevo l’imbarazzo della scelta tra un matto affogato (come è successo in partita ed un matto arabo). Mi intrigava di più quello affogato, più lungo ma più spettacolare!

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  2. Purtroppo c’è anche il sadismo d’infima lega, totalmente beota, ridicolo e inutile di chi passa la vita a rompere i coglioni al prossimo che non gli ha fatto nulla, facendo così, ogni giorno, colossali figure di merda: quello dei tuoi amichetti topgonzici, caro Marcoz…

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      1. “Compagni di merende” (che non è una “creazione” di Malvino), è un’espressione che ha la sua origine nell’àmbito dei fatti del mostro di Firenze, e ha, per esteso, un determinato significato. Ecco, io ho replicato in sintonia con quest’ultimo.

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      2. Non ho detto che è una creazione di Malvino, ho detto che è una definizione; infatti sono definiti con il termine compagni di merende, un gruppo di anonimi che sono soliti complottare alle spalle di qualcuno. E’ un modo indiretto per accusarli di viltà.

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      3. Mi spiego meglio.
        Thorgen: “quello dei tuoi amichetti topgonzici, caro Marcoz…”
        Longhi: “più che amichetti, compagni di merenda!”

        Ecco, io non sono compagno di merenda della Redazione. Sostenitore, fiancheggiatore, amico, ma compagno di merenda no: non complotto alle spalle di nessuno.
        Non per altro, solo per mettere semplicemente in chiaro le cose.

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      4. Nah, i complotti si materializzano laddove nasce il bisogno di coordinarsi, con un certo impegno, per perseguire risultati altrimenti difficili da ottenere con un’azione aperta e frontale. Il mio parere è che questa non sia una necessità della Redazione.

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      5. Marcoz, come al solito sei indulgente nei loro confronti; ebbene, ricapitoliamo: un gruppo di sociopatici utilizza uno spazio pubblico con uno scopo ben preciso: denigrare e gettare fango su terzi, per non parlare delle continue e reiterate molestie che costoro fanno alle loro vittime (invadere la pagina dei commenti, provocazioni nei blog altrui etc..). Questo comportamento invece di essere stigmatizzato viene tollerato e in certi casi accettato. Tornando a noi: la differenza tra te e loro è questa: tu nel tuo piccolo qualcosa la proponi nel tuo blog, mentre questi inetti che non hanno il coraggio di manifestare in pubblico la loro, si fa per dire, faccia, non sanno andare oltre il copia ed incolla. Dopo aver copiato ed incollato e aggiungerei manipolato e strumentalizzato, si scatenano per insultare gratuitamente tizio, caio e sempronio. Ti sembra normale e logico? Io credo di no; credo, infatti, che siano personaggi talmente penosi che, causa l’estrema meschinità delle azioni di coloro che tu chiami amici e che pubblicamente fiancheggi, non esitano a commettere le azioni più vili pur di denigrare e mettere in cattiva luce il loro odiato nemico. Redazione di cosa? Del piffero? Ma per favore…

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      6. L’indulgenza non c’entra. Quando affermo che in questo caso il complotto non è necessario, non sto facendo concessioni bensì una semplice osservazione – come dire? – tecnica.

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      7. Evidentemente devo essere più esplicito.
        In parole povere, l’osservazione è che, per prenderti per fondelli, non è necessario ordire un complotto.

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      8. Non si tratta di presa per i fondelli, semmai di calunnia e diffamazione, reati che compiono quotidianamente i tuoi amici, per non parlare dei pesanti insulti che in maniera gratuita mi rivolgono.

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      9. Proviamo con un esperimento mentale.
        Immaginiamo che il blogger JT e Topgonzo siano di fronte e si guardino attraverso lo stesso cannocchiale. A seconda delle combinazioni tra quelle che possono essere le aspettative dei due osservatori e del posizionamento rispetto alla focale (sappiamo che da una parte l’immagine si ingrandisce, dall’altra si rimpicciolisce), la percezione di quanto si vede cambia.
        Invece, a un terzo osservatore esterno alla scena (quale potrei essere io), la situazione è univoca: vede due tizi che si guardano reciprocamente con lo stesso cannocchiale. Cioè vede la presa per i fondelli, appunto.

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      10. Lascia perdere gli esperimenti mentali; non li cerco affatto, non voglio avere nulla a che fare con loro, ho cose più importanti da fare invece che perdere il mio tempo con simili personaggi. Semmai sono loro che cercano disperatamente me al punto che non fanno altro che spiarmi.

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        1. Evidentemente sono stato poco chiaro: ho detto un’altra cosa: ho detto di lasciar perdere gli esperimenti mentali e che (sottinteso) con i tuoi amici non voglio avere nulla a che fare, etc…

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  3. Se per quello li ho chiamati anch’io “compagni di merende”, ma nel senso voyeuristico-onanista dell’espressione…

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  4. …Ad esempio quando scrivono che “Borat” è un “film d’autore”: quelli s’intendono di cinema come un cane s’intende di fisica…

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    1. Manco fosse un film di Kubrick o di Orson Welles. In ogni caso più che il contenuto manifesto, era emblematico il contenuto latente. Il Perspicuo non si rende conto che i suoi comportamenti e i suoi atteggiamenti maniacali, paranoici e compulsivi farebbero felice la comunità degli psicoanalisti. Un caso patologico come il suo suscita notevole interesse.

      In ogni caso i gusti non si discutono, nemmeno quelli sessuali del Perspicuo! 😉

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  5. Il punto è, caro Marcoz, che la presa per i fondelli va benissimo – come tutti gli scherzi – quando dura poco, e se c’è qualcosa che vale la pena prendere per i fondelli: altrimenti – come nel caso in questione – diventa tutt’altro, una persecuzione idiota e detestabile : questi qua hanno aperto un blog solo per spiare quelli altrui (sempre gli stessi, tra l’altro) come quattro comari da sottoscala, arrogandosi il diritto di chiamare “fessi” i titolari dei suddetti blog e scassando loro il cazzo a più non posso con stronzate pretestuose e imbecilli.

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    1. È evidente che il noto detto popolare è stato ampiamente disatteso. Diciamo che ci troviamo di fronte, per quanto riguarda esclusivamente lo sberleffo, a una presa per i fondelli sulla lunga distanza, a una prova di resistenza.

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      1. Allora chiuderei qui lo scambio.

        [Soprattutto perché, se dovesse passare qualcuno all’oscuro del pregresso, potrebbe rimanere parecchio perplesso nel vedere quasi quaranta commenti che parlano di chi, si sostiene, dovrebbe essere ignorato (e, tra l’altro, non compare neppure una volta nel thread).]

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      2. Qui, caro Marcoz non avranno MAI spazio, altrimenti questa piattaforma diventa ingestibile come il vecchio Cannocchiale quando Perspicuo e company trolleggiavano alla grande . E’ vero quello che dici, però è anche mio diritto esprimere il mio netto dissenso con queste pratiche che fanno i tuoi amici, a partire dall’arbitrario uso del copia ed incolla, alla strumentalizzazione dei miei commenti e alla manipolazione o peggio ancora all’abuso che ne fa il tuo caro amico Perspicuo spacciandosi per me.

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    1. In realtà, non sono partecipe di alcun blog in particolare: nella maggior parte dei casi, leggo in silenzio. Tuttavia, capita che a volte mi faccia prendere la mano (absit iniura verbis) da qualche situazione. Ma poi mi eclisso, generalmente.

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      1. Questo è un mistero, perché a Marcoz non manca mai l’ironia, mentre costoro la pretendono dagli altri e sono i primi a reagire in malo modo quando vengono a loro volta scherniti.

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  6. …Quanto alla pietra del contendere: trattasi piuttosto di prova=dimostrazione di abissale pochezza da parte di chi pratica la suddetta “presa per i fondelli sulla lunga distanza”. C.V.D.

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    1. Vero Thorgen, aggiungerei come forma di saggezza popolare quel detto secondo il quale chi disprezza compra. Ed è quello che fa in particolare colui che tra tutti i componenti è sicuramente il più meschino del gruppo, colui che considerano il vate delle loro scemenze.

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