Il signor Erasmo sbarella di brutto

Leggere le geremiadi del signor Erasmo non ha prezzo…

Qui veramente sbarella di brutto.

 

Aaaah, sig.Train! ci dia una tregua con questo Natalino Sapegno, che lei tira fuori come deterrente ogni volta che vuole chiudere la bocca a qualcuno, e millantare una superiore cultura di italianista. Lei non ha mai studiato sul Sapegno, ma, se è per questo, non ha mai studiato su niente.
[commento scritto senza aver letto il precedente, che dice più o meno le stesse cose]
En passant: “Carneade chi era costui!” è citazione non solo sbagliata, ma da illetterato, quale lei è. Che ci fa l’esclamativo lì? la frase è: «Carneade! Chi era costui?» Non so se lei capisce, e credo di no. Ma mi creda sulla parola: lei è un caprone.

Desiderio mestrino

Il Sapegno, inteso come manuale signor Erasmo, è stato scritto più 70 anni fa, e forse, con tutti i suoi limiti, andava bene negli anni 50 per dare una modesta infarinatura a studenti mediocri come lei. Già negli anni 70 era ampiamente superato e a poco a poco giustamente abbandonato. Non si pretende che lei, avendo frequentato in quel di Mestre una scuola media superiore, conosca la storia della letteratura italiana di Alberto Asor Rosa, o gli studi del brillante italianista Salvatore Silvano Nigro.

Citazione sbagliata?  Considerando che ho citato a memoria (anche Manzoni era solito farle) non si può essere precisi al 100%. Ma non ha importanza, la sua osservazione è patetica perché si appella alla pura formalità scolastica e non alla sostanza. Si vede da queste minuzie che lei signor Erasmo è solo un piccolo borghese e che non vede al di la del suo naso adunco.

 

Addendum: Sig. [jazz]Train, siamo in due -io e red.cac.- a scrivere come “redazione.

E chi se ne frega, per me il suo compare conta meno che niente.

 

 

32 pensieri riguardo “Il signor Erasmo sbarella di brutto

            1. Si stava cercando di capire – almeno, io lo stavo facendo – che forma avesse un naso adunco.
              All’inizio ero certo che il naso adunco fosse, per esempio, quello di Gad Lerner, ma poi il sig. Dmitri mi ha mandato in confusione*; tant’è vero che adesso non so nemmeno più se il sig. Erasmo ha un naso adunco oppure no.

              *non che gliene faccia una colpa: è evidente che fosse animato da buone intenzioni

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    1. Ma è sempre più scemo il signor Erasmo?

      Lei ha messo un punto esclamativo al posto di un interrogativo. La memoria non c’entra. C’entra l’ignoranza asinina.

      Vabbè, lasciamo perdere quando si arriva a polemizzare su queste cose vuol dire che si è alla frutta e che Erasmo è un povero imbecille.

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        1. Né caldo, né freddo.

          Tu che lo conosci bene, mi sapresti spiegare come mai un tizio che ha all’incirca 60 anni si comporta come se ne avesse 10? L’impressione che ho di lui che sia in realtà un eterno immaturo, una persona mai cresciuta.

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          1. Vuoi dire che non noteresti che chi pronuncia la frase non si rende conto che questa non può iniziare con “vile” e poi porre la domanda che pone, per una questione di senso compiuto, di logica?

            (Per me, il sig. Erasmo è molto giovane, dentro)

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              1. Per te sarà questione di lana caprina, per me è la differenza che passa tra assumere oppure no una persona, dovendo assegnarle un ruolo che richieda un minimo di padronanza logica, semantica e sintattica.

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                1. Proprio perché so distinguere la logica dalla semantica e dalla sintassi, non do peso agli isterismi di un tizio che fa una questione di principio su una citazione mnemonica detta in un contesto volutamente ironico. Anzi, trovo ridicola la sua sceneggiata napoletana, come trovo ridicola la tua difesa ad oltranza.

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          2. Chi avrebbe sessant’anni?! Qualcuno che scrive qui? Caspita, non si direbbe.

            Quanta bella musica. Grazie!

            P.S. Mi compiaccio nel vedere toni più gradevoli e chiarimenti. Nel senso che ieri non si vedeva un cacchio.

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                    1. Si dice “avere qualcosa sotto il naso”.

                      E, visto che si parla anche di template, suggerisco di diminuire la quantità di nidificazioni consentite.
                      Dopo un certo numero di commenti il
                      testo diventa
                      presso
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                      .

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  1. Stamattina, quando ho acceso il computer, ho avuto un’illuminazione.
    Sì sì, ho visto la luce, e non era il monitor.

    Rendiamoci conto: tu, JT, sei andato a scrivere “Carneade chi era costui!” in calce a chi aveva appena dichiarato “Il romanzo, tutto, è ottimo per far vedere ai ragazzi come si scrive in italiano e soprattutto come si usa divinamente bene quella cosa misteriosa ed oscura ai più che è la punteggiatura.” (grassetto mio)

    Lasciatelo dire: sei un fottuto genio, JT.
    E noi dei poveri imbecilli, sig. Erasmo in testa.

    P.S.: dissimulare il virtuosismo adducendo difetti di memoria, poi, è un tocco d’artista

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