31 pensieri riguardo “Predicano bene

  1. Perdoni, sig.Train, ma lei ha serie difficoltà anche con le frasi fatte. Lei ha invertito i termini: “predicano bene” andava riferito ai detti, “razzolano male” ai fatti.
    Nella fattispecie, i fatti che lei cita sono immaginari, perché qui nessuno era residente a Venezia quando ci sono state le Comunali che hanno dato la vittoria a Cacciari.
    Complessivamente, sig.Train, lei è per noi fonte di imbarazzo.

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    1. Scusi, signor Erasmo, le brucia parecchio il suo didietro? Come fa a dire che mi riferivo a lei se non l’ho nemmeno citata?

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  2. Ma sig.Train, è evidente che lei si riferiva a noi, visto che lei riprende il titolo del post.
    E’ poi vero che a quei tempi noi si preferì Cacciari a Casson. Lei deve sapere che nelle elezioni dei comuni sopra i 10.000 abitanti si va al ballottaggio se nel primo turno nessun candidato arriva alla maggioranza assoluta. E’ quindi ovvio che si restringa la preferenza a uno dei due candidati: preferenza relativa, che non implica adorazione del candidato preferito.
    Poiché non pretendo che mi creda sulla parola, la invito quindi a documentarsi sul fatto che Venezia ha più di 10.000 abitanti.

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    1. Riepiloghiamo: Nella fattispecie, i fatti che lei cita sono immaginari, perché qui nessuno era residente a Venezia quando ci sono state le Comunali che hanno dato la vittoria a Cacciari.

      I fatti sono immaginari, va bene;

      Ma sig.Train, è evidente che lei si riferiva a noi

      Nemmeno Bergoglio utilizza più il plurale maiestatis, a meno che per noi s”intenda l’intera corte dei miracoli;

      E’ poi vero che a quei tempi noi si preferì Cacciari a Casson.

      Allora i fatti citati non sono il frutto di una visione mistica.

      Lei deve sapere che nelle elezioni dei comuni sopra i 10.000 abitanti si va al ballottaggio se nel primo turno nessun candidato arriva alla maggioranza assoluta. E’ quindi ovvio che si restringa la preferenza a uno dei due candidati: preferenza relativa, che non implica adorazione del candidato preferito.

      E nemmeno implica scelta se i due candidati non piacciono; se fossi stato un elettore e se i due candidati non mi fossero piaciuti perché avrei dovuto esprimermi al ballottaggio per uno piuttosto che un altro? Non ne vedo il motivo, a meno che non voglia fare un dispetto ad uno dei due.

      E poi sarei io quello che adotta la logica sbandante?

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      1. Capisco, sig.Train, che lei sia un po’ labile di memoria, ma basta che risalga il thread di qualche centimetro per vedere che io non ero elettore, in quella circostanza.
        Ciò non impedisce di esprimere una preferenza, che può essere anche per il meno peggio.
        Quanto alla logica sbandante, è altra cosa, ma lei che ne è protagonista non può, per definizione, capire.

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      2. Se lei esprime una preferenza per un candidato, vuol dire che se avesse avuto intenzione di votare a Venezia tra Cacciari e Casson avrebbe votato per il primo e non per il secondo. Peccato che ora lei e i suoi compari di merende, dopo averlo esaltato in passato, ora lo consideriate l’idiota del mese.

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      3. Lei, sig.Train, è maggiorenne da parecchio tempo, e quindi dovrebbe sapere che l’elettorato attivo si esercita dove uno risulta iscritto nelle liste elettorali, non dove uno abbia “intenzione di votare”. L’alternativa che lei pone si può riferire al massimo a uno iscritto a votare a Venezia.
        Nel merito, devo insistere con pazienza (sia pure con scetticismo sulla sua capacità di comprendere): quando ci sono due candidati, è legittimo preferirne uno anche se non lo si ritiene il candidato ideale. Nella fattispecie, il sig.Cacciari, che era già stato sindaco di Venezia dando cattiva prova di sé, non lasciava presagire una grande performance: presagio poi, purtroppo, avveratosi. Molto semplicemente, Casson sarebbe stato peggio, almeno nella mia opinione.
        La cosa divertente è che, al tempo, lei teneva per Casson.

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      4. La cosa buffa, invece, è che queste sottili distinzioni tipiche di chi cerca di arrampicarsi sugli specchi, allora non le fece. Allora si guardò bene dal dire che Cacciari non diede buona prova di se come Sindaco, si limitò a dire meglio Cacciari che Casson perché non le piaceva chi appoggiava Casson.

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  3. Vede, sig.Train, a parte la falsità della sua ultima frase, lei dimostra di non conoscere la storia del dopoguerra italiano. Quelle che appaiono a lei “sottili distinzioni tipiche di chi cerca di arrampicarsi sugli specchi” hanno informato il comportamento elettorale della maggioranza degli elettori italiani negli ultimi 70 anni. Perché crede che la DC prendesse tanti voti? Perché Andreotti, Rumor e Forlani piacevano agli italiani? O non, piuttosto, perché l’elettorato voleva evitare che il PCI andasse al governo? E, di converso, lei crede che milioni di elettori abbiano votato Rutelli o Prodi perché li ritenevano il non plus ultra, o non, piuttosto, perché non volevano Berlusconi al governo?
    Se lei ritiene “sottili distinzioni” tutto questo (e molti altri consimili comportamenti elettorali), temo proprio che lei non sappia il significato delle parole che usa, oppure, più probabilmente, che non abbia capito nulla della politica in Italia.
    Forse tutt’e due le cose, a pensarci bene.

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    1. O quelli che si credono furbi come lei che cercano sempre di stare dalla parte del vincitore; gli italiani sono così e lei non è diverso dalla maggioranza dei nostri cittadini.

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      1. Difficile, sig.Train, vedere il nesso fra questo suo ultimo commneto e ciò che precede. Lei, sbandando, parla di furbi che stanno dalla parte del vincitore. Se parliamo di intenzioni di voto, o addirittura di preferenze espresse da un non votante, siamo prima delle elezioni, quando ancora non si sa chi sia il vincitore. Inoltre, anche supponendo che uno a votare ci vada, il voto è segreto, almeno dove voto io. O forse dalle sue parti non è così? Lo dica, perché se così fosse ci avrebbe, finalmente, dato un’informazione interessante.

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      2. Bastava capire i movimenti politici dopo il primo turno, le alleanze che si fanno durante il ballottaggio; Cacciari aprì al centro di Casini, che a sua volta avrebbe trascinato gli elettori di area cdx, tra cui lei, e il resto è stato un gioco da ragazzi per uno che conosce le dinamiche della città. E lei, furbo com’è, sa come ragionano i suoi concittadini ed è stato ancora una volta abile a salire sul carro del vincitore.

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  4. Lei è corso a documentarsi, sig.Train, ma con risultati insoddisfacenti. Ha mancato di vedere, infatti, che per essere uno che salta sul carro del vincitore, sarei uno molto anomalo. Interessandomi della mia città natale, per tutto il mandato di Cacciari ho scritto numerosi interventi di severa critica. Le do un consiglio: prima che le metta qui i link, sparisca.
    Fesso.

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    1. Mandi pure i link, sono curioso…

      Povero Cacciari, sicuramente non avrà dormito la notte per colpa delle sue aspre critiche.

      In effetti, una volta Cacciari disse in una intervista che c’era qualche cittadino che gli rompeva le scatole chiedendogli le cose più assurde. Signor Erasmo, forse Cacciari si riferiva a lei?

      😀

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      1. Lei mi sbanda ancora, sig.Train. Non ero quello che salta sul carro del vincitore? Adesso lei invece tenta di ironizzare sulla mia capacità di rendere insonne Cacciari con le mie critiche. Si renda conto che è illogico. Poi lei, come extrema ratio, può dire che i logici sono asini, ma si rende conto che sta dando spettacolo di dialogo sbandante? E’ partito dicendo che mi arruffianavo Cacciari per chissà quali interessi, e adesso dice che lui si lamentava delle mie critiche (ambedue cose non vere: ma non riesce a tenera la barra dritta per due minuti?).
        Comunque si legga questo, e questo, e questo, per cominciare.

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      2. Stavo leggendo Lao Tse in laguna, ma quando ha scritto questa frase: Perché Cacciari era riuscito a farsi eleggere contro tutti gli apparati partitici: una delle poche elezioni nelle quali gli elettori siano stati capaci di tradurre il mugugno in schiaffo alla casta. Per questo, ogni persona sana di mente e di principi fu felice del suo successo.

        Sono scoppiato a ridere, una bestialità come questa non l’avevo mai letta. Cacciari, che non è certamente un fesso come lei, si è fatto l’accordo con i partiti politici del cdx. Al ballottaggio i cittadini contano quanto il due di coppe quando la briscola è a mazze. Fesso.

        Non parliamo poi della storia del Mose e del verminaio che è emerso. Troppo facile spararle addosso, dopo che sono emerse torbide storie di corruzione politica, ma a lei queste cose non interessano, perché per lei la corruzione politica non è mai stato un vero problema.

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      3. Lei non deve credere, sig.Train, che io abbia voluto veramente discutere con lei. Volevo che lei si esponesse ai nostri lettori, dopo un po’ di tempo che non si riusciva a avere una bella serie di sue, ehm…argomentazioni.
        La ringrazio, a nome di tutta la ex redazione, e le lascio questo elemento di meditazione: i lavori pubblici in Italia sono preda dei ladri (di ogni colore politico). Ma ciò non toglie che si debbano fare. Confondere l’utilità di un lavoro pubblico con le ruberie che si porta dietro sarebbe come dire (occhio all’analogia, che forse in 48 ore di studio la coglie) che siccome la scuola italiana è in larga misura in mano a personale inadeguato, ignorante, ipersindacalizzato, fancazzista e frustrato, allora bisognerebbe abolire la scuola. Quello che invece bisogna fare è mettere in galera i ladri e licenziare gli statali rubastipendio.
        Mi creda.

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      4. i lavori pubblici in Italia sono preda dei ladri (di ogni colore politico). Ma ciò non toglie che si debbano fare.

        Chi li dovrebbe fare i lavori pubblici se la classe dirigente di questo paese li utilizza per organizzare i comitati d’affare insieme alle cosche mafiose? Li organizza lei, signor Erasmo?

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  5. Ci dispiace esserci persi per qualche ora le sagaci argomentazioni del sig. Train. Vorremmo farle presente due cose:

    1. Il doppio turno prevede chiaramente che alcuni votanti scelgano il meno peggio. Cerchi di ragionare per un attimo, se le è possibile, sig. Train: se così non fosse, ci si risparmierebbe la faticaccia e si conoscerebbe il vincitore già dal primo turno. No?

    2. Se il meno peggio del PD fa la figura dell’idiota non è colpa nostra, ma del PD.

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    1. Chi lo dice che si deve votare necessariamente per il meno peggio se entrambi non sono all’altezza della situazione? Se prima Cacciari non soddisfaceva come Sindaco di Venezia, come ha confessato candidamente il tuo degnissimo compare di merende, dopo averlo pubblicamente sostenuto, perché si è pubblicamente espresso per lui? Solo per fare un dispetto all’altro? Si può ragionare seriamente con queste forme pedestri d’infantilismo politico?

      Per quanto Cacciari possa sembrare antipatico, presuntuoso, insopportabile etc… Parsifal, chi diamine è lei per dargli dell’idiota. Lei è solo un intollerante integralista cattolico.

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      1. Il mio contratto di vile fiancheggiatore prevede una serie di servizi che non comprende l’omologazione a punti di vista altrui. Ergo io penso realmente che Cacciari abbia detto un’idiozia.

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        1. Io al posto tuo eviterei di utilizzare con enfasi l’aggettivo fiancheggiatore. Erano chiamati così negli anni 20 i sostenitori liberali del fascismo di Benito Mussolini. Sei forse anche tu un sostenitore del fascismo?

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      2. Come no. Ho l’appartamento zeppo di cimeli del Ventennio compresa un’effige sopra la testiera del letto che mi esorta a fare bambini. È meglio del Viagra.

        Ad ogni modo, fiancheggiatore non va bene, ma di vile, che mi dici? E di scalcinato? Per non parlare di servo sciocco.

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      3. Sei coraggioso quando scrivi queste cose, peccato che nel nostro paese esiste ancora la legislazione che punisce penalmente il reato di apologia del Fascismo e/o di eventuale costituzione del partito fascista. Ma non credo che le cose che hai testé scritto qui sarebbero gradite da coloro che strillano come vergini violate quando vengono ripresi per il loro cosiddetto ” fascioleghismo.” Tra l’altro, se la tua intenzione, come presumo che sia, fosse stata quella di scrivere un commento umoristico, vuol dire che stavolta l’hai fatta completamente fuori dal vaso perché hai dato un ennesimo saggio del tuo tipico aroma di “spirito di rapa.”

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